Clamorosa indagine contro gli pseudo-psicoterapeuti
Posted by Lorita Tinelli on 1 gennaio 2014 Posted in Traduzioni | Tagged With: abuso della professione, ciarlatani, lorita tinelli, manipolazione mentale, ordine psicologi, ordine psicologi quebec, prevenzione abuso, Rose- Marie Charest, tutela della professione, tutela vittime | 1 Comment
L’Ordine degli Psicologi del Quebec è inondato di richieste di aiuto a seguito della denuncia dei danni causati dagli pseudo-psicoterapeuti in un programma televisivo.
Negli ultimi due mesi 100 nuovi casi sono stati segnalati all’Ordine, tre volte più del solito, per un periodo di uguale lunghezza. Questa esplosione ha superato tutte le aspettative del Presidente dell’Ordine, Rose- Marie Charest. “L’impatto è evidente. Siamo riusciti a convincere la gente a mettere in discussione la competenza delle persone che li visitano“, ha riferito con entusiasmo.
Rose- Marie Charest
La campagna intitolata “Non permettere a nessuno di entrare nella tua testa“ presenta un uomo goffo che rompe violentemente e con nonchalance il contenuto di scaffali pieni di porcellana.
Non si può praticare la psicoterapia senza autorizzazione, questa attività è considerata “ad alto rischio“. Il permesso è dato solo a pochi psicologi ed altri tecnici della salute mentale opportunamente formati. Tuttavia decine di amatori e ciarlatani continuano ad esercitare impunemente.
Gli investigatori
Nel mese di ottobre 300 pseudo-psicoterapeuti erano nel mirino dell’Ordine. Ora sono 400, di cui dai 40 agli 80 sono casi gravi che richiedono “misure forti ” e il supporto di nuovi investigatori. “Abbiamo dovuto formarli e mostrare loro come a mimare una persona in difficoltà , per dimostrare a cosa può andare in contro una persona malata che si relaziona ad un falso terapeuta“, spiega la Dottoressa Charest.
“I nostri investigatori sono scioccati nel vedere come alcuni di essi si mostrano convincenti“, ha detto. “Essi scoprono che non è tanto il denaro che motiva queste persone, quanto il potere, il desiderio di esercitare la propria influenza sugli altri “.
Le indagini sono lunghe e costose, il primo procedimento penale non sarà probabilmente aperto prima di un paio di mesi. Già dal 2012 l’Ordine degli Psicologi e quello dei Medici si lamentano di essere sopraffatti dalle richieste di aiuto e chiedono l’assistenza del governo del Québec.
Nel frattempo gli investigatori danno priorità ai casi “più inquietanti“, riferisce la signora Charest. “Se un giudice non impedisce ad alcune persone di esercitare quando i nostri ricercatori riportano loro quello che essi fanno, la legge non serve. Essa deve essere applicata“, dice.
Certo, le conseguenze di cattive terapie possono essere terribili. Nella nostra indagine su larga scala “Guru inc.”, pubblicata nel 2012, le vittime ci hanno raccontato di come i ciarlatani li avevano spinti sull’orlo del precipizio. Alcuni sono stati successivamente ammoniti dal Collegio degli Psicologi.
Annuario
Per aiutare il pubblico a navigare, l’Ordine ha aperto una directory sul sito votretête.ca. Essa indica chi è autorizzato a praticare e chi invece dovrebbero destare sospetti (in quanto promette risultati certi, parla di cosiddetti “poteri”, ecc.)
fonte: http://www.lapresse.ca/actualites/justice-et-affaires-criminelles/affaires-criminelles/201312/20/01-4722763-explosion-denquetes-contre-les-pseudo-psychotherapeutes.php
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Traduzione di Lorita Tinelli
Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.
Gli articoli apparsi su questo blog possono essere riprodotti liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla e che si specifichi la fonte
Nicola Piccinini: http://nicolapiccinini.it/psicologo/counselor/Vinta una battaglia storica!
Pubblicato da Felice Torricelli il 11/09/2011 nella categoria Tutela dei confini professionali
Il Presidente
Felice Damiano Torricelli
28 giugno 2012
Conferma in appello per la storica sentenza sul counseling.
La vicenda è nota: un gruppo di associazioni con interessi nella formazione al counselling psicologico ha intentato una causa contro l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, per una delibera che riaffermava che insegnare tecniche psicologiche a non psicologi è una grave violazione deontologica.
Al primo grado di giudizio, il tribunale diede ragione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia, riconosciuto nella piena legittimità giuridica di deliberare in merito ad una materia, come quella dell’abusivismo professionale, di cui è suo compito occuparsi. La vicenda non è finita lì. Non soddisfatti, i promotori dell’azione legale hanno deciso di appellarsi contro la prima sentenza, e si è giunti così al secondo grado di giudizio, che ha confermato le conclusioni del primo e condannato i ricorrenti a rifondere all’Ordine Psicologi Lombardia tutte le spese legali sostenute, per circa 5000 euro (primo grado) e 7500 euro (appello).
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Cosa dicono le sentenze. La posizione di AltraPsicologia sul tema è già stata esplicitata più volte, non ultima qui.
La sentenza 16562/16 della Corte Suprema e la 13020/2015 del TAR del Lazio non lasciano scampo ad equivoci: il counseling è un’attività tipica della professione di psicologo, tutti gli altri commettono abuso di professione. Gli articoli citati sviscerano davvero bene la questione e, se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di leggerli, ma se non avete tempo in questo istante la questione si può riassumere citando direttamente la sentenza della Corte Suprema:
non deve per forza essere presente un disturbo psicologico franco ma è sufficiente che il cliente richieda di intervenire sulle conseguenze emotive dovute a qualche elemento esterno/oggettivo.
E ancora:
Interventi basati su sedute fondate sul dialogo nei quali si guida la persona indicando rimedi per prevenire o guarire il disagio come sopra descritto sono sovrapponibile agli interventi dello psicologo.
Tutela Della Professione
30/11/2010
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Mauro Grimoldi nominato responsabile nazionale per
Il CNOP ha nominato il presidente OPL Mauro Grimoldi responsabile del Gruppo Nazionale di Tutela della Professione e della Qualità della Formazione in Psicoterapia.
Presidente Grimoldi, come intende impostare la sua attività per tutelare la professione di psicologo?
Premesso che la tutela della professione è il compito istituzionale principale dell'’Ordine degli Psicologi, la nostra legge istitutiva 56/89 ci impone innanzitutto di prevenire e combattere i casi di abusivismo professionale di cui veniamo a conoscenza. In questo ambito possiamo agire grazie agli strumenti che ci mettono a disposizione il Codice Penale e il nostro Codice Deontologico. Un problema degli ultimi anni è che la nostra professione viene circondata da una serie di attività “affini”, dai pedagogisti clinici ai counsellor, che molto spesso si sovrappongono in maniera confusa agli psicologi, rendendo difficile difendere i confini a noi propri. La formazione a questi soggetti sulle tecniche proprie della psicologia e della psicoterapia viene, tristemente, passata loro da nostri colleghi.
Pertanto, ritengo opportuno che – come già succede a livello di Regione Lombardia – anche a livello nazionale si agisca su tre fronti che sono quello di: 1. combattere l'’abusivismo; 2. agire diffusamente a livello culturale ed informativo, in sinergia con tutti gli Ordini Regionali e con le Scuole di Psicoterapia; 3. Promuovere il counseling come "soft skill" psicologico e la formazione in counselling degli psicologi a livello universitario e post lauream.
Ci spiega meglio le tre attività su cui si fonderà il suo lavoro?
La base per sostenere una migliore lotta all'’abusivismo anche a livello nazionale prevede di mettere in comune le banche dati e le informazioni dei vari Ordini regionali riguardanti le sentenze deontologiche e penali, condividere un modo di agire di fronte alla segnalazione di esercizio abusivo, ma anche e prima di queste azioni "forti" di formare i colleghi sull'abusivismo, di offrire una comunicazione sempre efficace e chiara su quello che l'Ordine si aspetta a livello di formazione riservata, di stimolare la "buona" formazione.
E per quanto riguarda le Scuole di Psicoterapia?
Le Scuole di Psicoterapia devono mantenere un alto profilo di contenuti e di eticità nei rapporti con lo psicologo in formazione. In particolare, abbiamo preparato un documento che abbiamo chiamato “Carta etica per le Scuole di Psicoterapia” che invieremo alle oltre 300 scuole italiane chiedendo loro di sottoscriverlo liberamente. Ci sono evidenziate delle buone prassi approvate dal Consiglio dell'Ordine. Evidenzio in questo documento un articolo fondamentale nel quale si prende l'impegno a non organizzare corsi che insegnino strumenti o tecniche peculiari della professione psicologica (colloquio psicologico, test, assessment, ecc.) ad allievi privi dell’'abilitazione all'esercizio professione di Psicologo e/o Medico. E' una scelta di rinuncia ad un facile guadagno, che però, in omaggio alla deontologia è già il comportamento spontaneo di tre quarti delle Scuole. Dal punto di vista della tutela, sulla libera adesione a delle proposte che riconoscono la qualità e l'eticità dei comportamenti si basa la mia attività nazionale. Certo non è sulla caccia alle streghe che si costruisce un'attività di tutela efficace.
Gli psicologi vanno formati nel counselling?
Counseling è un modo nuovo per chiamare qualcosa di vecchio, qualcosa che dovrebbe essere ben noto a ogni psicologo di formazione clinica. Come professione al di fuori della psicologia, nel nostro paese semplicemente non esiste; noi abbiamo lo psicologo di sostegno, che, se ci sembra più a la page, possiamo benissimo chiamare counselor. E' vero che purtroppo non sempre chi insegna in Università trasmette queste competenze, specie se non svolge una propria attività professionale clinica. E' importante invece che l'Università includa delle competenze su cui si costruisce la base della professione psicologica: io lo chiamo, alla vecchia maniera, sostegno psicologico, oggi "counseling". Quando questa preparazione manca, proliferano le scuole private che svolgono nel post-lauream una vera e propria funzione di integrazione alla preparazione dello psicologo clinico. Purtroppo, per ragioni economiche, spesso in tempo di crisi affiancano a tale offerta una seconda proposta, pericolosissima per gli utenti finali e per i colleghi psicologi, una formazione aperta a tutti, che risponde alla domanda di quella parte ampia di popolazione che cova un "desiderio debole" di psicologia. Sono quelli che quando si presentano ci ci dicono: "anche io avrei voluto fare lo psicologo, però..." Questi rischiano, oggi, di sentirsi dotati di un "patentino" che si sostituisce ai sei anni e mezzo di preparazione che serve a costruire uno psicologo degno di questo nome.
Segnalare Abuso professionale ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA
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Contribuisci attivamente per mantenere alto il livello qualitativo dei nostri interventi professionali, e segnala attraverso un modulo semplice e di immediata compilazione tutti i casi di esercizio abusivo di professione psicologica.
Se vuoi sapere quali criteri seguire per segnalare correttamente i casi di abuso, consulta questo articolo. Puoi inoltre consultare qui il depliant predisposto dall'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
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14/03/2011 Giornale di Lecco Pag.3
IL CASO
Si definisce sessuologia e psicoterapeuta, ma è un'abusiva
Nada Starcevic ha uno studio in città e per due anni ha collaborato con la parrocchia. «Non devo avere l'abilitazione. Se si chiama libera professione è proprio perché sono libera di aprire un mio studio: l'importante è pagare le tasse (grf) Si presenta ai pazienti come psicoterapeuta e ses-suologa; sostiene di curare depressione, ansia, stress e disfunzioni sessuali. Compare sui giornali come esperta di psicologia e per due anni è stata a fianco di monsignor Franco Cec-chin nell'organizzazione e nella docenza dei corsi di teologia e psicologia che il prevosto propone a par-rocchiani e cittadini. E questo ha rassicurato molti lecchesi che si sono rivolti a lei per essere consigliati e curati. Ma Nada Starcevic, che ha lo studio in via Leonardo da Vinci
14/03/2011 Giornale di Lecco Pag. 3
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