, Le competenze acquisite ci permettono il trattamento delle dipendenze, (da farmaci,sostanze psicotrope, (sostanze stupefacenti), alcol, ecc.) comportamentali, (anoressia, bulimia, disturbo ossessivo-compulsivo, fobie, gioco, rabbia, acquisti, schopping compulsivo, sesso, internet) ed emozionali (codipendenza,depressione, autolesionismo e lutto).
DISTURBO ALIMENTARE. LE FORME CORPOREE , IL PESO E L’ALIMENTAZIONE VENGONO INDICATI COME FATTORI DI RIFERIMENTO PER LA NOSTRA AUTOVALUTAZIONE E LA NOSTRA AUTOSTIMA. NELL’AMBITO DI QUESTO CONTESTO SI INSERISCONO I DISTURBI "DEL COMPORTAMENTO" ALIMENTARE (DCA). I DCA INDICANO UNA SERIE DI DISTURBI QUALI ANORESSIA, BULIMIA, DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA (BED acronimo dell'inglese Binge Eating Disorder) ) E ALIMENTAZIONE EMOTIVA , CARATTERIZZATI DA: PERDITA O AUMENTO ECCESSIVI DI PESO; ABBUFFATE; COMPORTAMENTO DI COMPENSO (VOMITO, USO DI LASSATIVI O DIURETICI, ESERCIZIO FISICO INTENSO); CONTROLLO OSSESSIVO DELLE FORME CORPOREE O EVITAMENTIO DELL’ESPOSIZIONE DEL CORPO; ECCESSIVA IMPORTANZA ATTRIBUITA AD ALIMENTAZIONE, CORPO E PESO.
OGNUNO E’ RESPONSABILE DEL PROPRIO BENESSERE.
"OGNUNO VEDE QUEL CHE TU PARI, POCHI SENTONO QUEL CHE TU SEI" MACCHIAVELLI.
Anoressia e la bulimia.
In questa sezione dedicata all'anoressia e alla bulimia, cercheremo di considerare e comprendere tre punti fondamentali che riguardano questa malattia.
1- La sua descrizione e le ragioni del suo manifestarsi.
2- Come si può affrontare e curare.
Il cibo, il corpo, il peso,..e altro
Il cibo, il corpo e il peso sono le ossessioni quotidiane di tutte le persone che soffrono di anoressia e bulimia. Sono i tre elementi, il cibo, il corpo e il peso, più evidenti allo sguardo di chiunque. Ciò che di questa malattia appare, è chiaramente il rapporto profondamente alterato con il cibo, il corpo e il peso.
L'anoressia e la bulimia possono essere considerate a prima vista come malattie da dipendenza. Ma questa dipendenza nasconde un tentativo di evitare la dipendenza da qualcosa di più angoscioso.
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Anoressia e bulimia sono le due facce di una stessa medaglia.
La decisione iniziale, uguale per tutte queste persone è quella di ridurre la propria alimentazione; selezionare gli alimenti in base ad una propria dieta ideale.
Possiamo dire che l'anoressia, come ricerca della magrezza perfetta, è l'obiettivo universale di chi intraprende questa strada pericolosa.
Se pensiamo alla malattia secondo quello che si vede, curarla significa occuparsi, in vari modi, del rapporto malato che la persona instaura con il cibo. Serviranno allora dieta appropriate, farmaci, consigli psicologici su come comportarsi correttamente con il cibo e il corpo, esami medici accurati che accertino le cause e gli effetti sull'organismo.
Ma se, come pensiamo, queste forme di dipendenza dal cibo, nascondono un'altra verità, che non riguarda il cibo, ma dei rapporti affettivi fondamentali della persona che ne soffre, la cura più adeguata deve coinvolgere necessariamente quegli aspetti della personalità che sono la vera base del sintomo anoressico-bulimico, al di là del comportamento alimentare.
L'anoressia e la bulimia non sono patologie dell'alimentazione; esse non sono il risultato di cattive abitudini alimentari o di comportamenti errati connessi all'attività di nutrirsi. L'anoressia e la bulimia sono una manifestazione di problemi affettivi rilevanti. Anoressia e bulimia sono l'effetto di disturbi della sfera affettiva.
Per quietare uno stato di vaga ansietà, insoddisfazione o tensione emotiva, si può cercare tranquillità nel cibo.
Ma nelle forme più gravi, l'anoressia e la bulimia sono ben altro; esse costituiscono delle difese contro l'insoddisfazione, l'ansietà, lo svilimento e il senso di vuoto che pervadono la vita della persona. Il conflitto viene allora risolto attraverso il ricorso a qualcosa che sposti l'attenzione, come appunto il cibo (che ha nella nostra società un certo valore e una certa importanza).
Nell'anoressia e nella bulimia i sentimenti di insoddisfazione, ansietà, svilimento e vuoto, sono così gravi in quanto sono espressione di problematiche risalenti all'infanzia e quindi difficilmente affrontabili, senza un aiuto psicoterapeutico, dalla persona divenuta adulta. E' questo profondo radicamento nell'infanzia che determina la natura persistente e ingravescente del sintomo anoressico-bulimico, la quale richiede spesso un intervento tempestivo, soprattutto dell'ambiente famigliare.
Quando un bambino non mangia , la madre dice al bambino "mangia dai fammi contenta" oppure "mangia non farmi arrabbiare o non fare i capricci" facendo associare il cibo all'emozione.
Il piccolo dell'uomo ha come bisogno fondamentale quello di essere amato e accettato nei suoi bisogni.
Se al pianto del bambino l'adulto risponde solo cercando di soddisfare la fame di cibo, dando cioè solo il suo seno, trascura gravemente l'altra parte della domanda, quella che chiede l'amore.
Nutrire non è amare.
Studi effettuati negli orfanotrofi, befotrofi, consistevano nella osservazione dello stato di salute di neonati: i neonati venivano nutriti , puliti e immediatamente rimessi nella culla. I risultati furono che di questi neonati, alcuni si lasciavano morire NEI PRIMI SEI MESI (non venivano stimolati i sitemi ricettivi vitali, tatto, calore, udito ecc.) tale fenomeno prese il nome di DEPRESSIONE ANACLITICA, chi sopravviveva, nel tempo manifestava dei seri sintomi comportamentali psicologici, R. Spitz.
Prendersi veramente cura di un bambino significa perciò essere in grado di dare insieme al nutrimento anche l'amore.