I TRAUMI INFANTILI RENDONO L’ORGANISMO MAGGIORMENTE ESPOSTO ALLE MALATTIE.
Che le esperienze traumatiche aumentino il rischio di malattie fisiche nel corso successivo dell’esperienza è confermato da un ampio studio epidemiologico condotto di recente in Germania. I primi risultati sono stati presentati al Congresso di medicina psicosomatica di Magonza da Carsten Spitzer, della clinica universitaria di Amburgo-Eppendorf. La ricerca ha sottoposto un grosso campione della Pomerania occidentale (1651 femmine, 1520 maschi) a un questionario dettagliato sullo stato di salute e sulle esperienze traumatiche vissute in passato. Oltre la metà degli intervistati ha riferito almeno un evento del genere: uno shock durante la guerra, maltrattamenti infantili, un’aggressione, uno stupro, una catasrofe naturale, un incidente grave, la morte improvvisa di una persona cara. E’ risultato che queste persone, rispetto al resto del campione, presentavano, fra l’altro, un’incidenza di malattie cardiocircolatorie (angina, infarto, ictus) maggiore del 20%. Particolarmente a rischio era la salute di quei 62 soggetti che a seguito dell’evento catastrofico avevano sviluppato un disturbo ansioso da stress post-traumatico: l’incidenza degli attacchi cardiaci risultava tre volte e mezzo più alta rispetto alle persone che non avevano subito esperienze traumatiche. Anche il rischio di angina, bronchite, asma, malattie epatiche e gravi disturbi circolatori degli arti era da due a tre volte maggiore.
Tutti questi effetti erano da ricondurre alle conseguenze dello stress, in quanto i dati erano stati corretti per eliminare l’influenza di altri fattori di rischio come fumo, alcol o eccessi alimentari.
Thomas Saum-Aldehoff
(Redazione di Psychologie Heute)